Lui & Lei

Lauretta


di baruchspinoza
08.05.2024    |    49    |    0 6.0
"Pronunciare e ascoltare spudorate oscenità, mi regala sontuose sensazioni, mi dona brividi irresistibili, scrivere suggerisce alla mia libidine oscene..."
Deliziosa creatura, mi inorgoglisce dichiarare non esitando che le tue foto hanno stimolato fremiti adolescenziali evidentemente mai rimossi. Se leggerti mi affascina e infiamma i sensi e i ricordi, scriverti produce un effetto se possibile, amplificato, come sai bene sovente accade, spudorata cronista e mi stimola particolari e indecenti sensazioni. Nelle piccole ore notturne a volte mi consolo da solo, una fregola che s'impenna quando scrivo immaginando ben altre oscenità. Di sicuro un "amplesso letterario" simile a quello che sperimentiamo entrambi scrivendo, raggiunge raramente le vette di un "incontro reale", ma comunque possiede suggestive caratteristiche a cui sarebbe scellerato abiurare. Tra un incontro sessuale reale e uno letterario esiste quasi la stessa differenza che corre tra una pagina scritta e un film. Quando si guarda un filmato si è ostaggio del regista, è lui che gestisce le emozioni e stimola le risonanze interiori di ciascuno spettatore. Difficilmente si riesce a contravvenire al suo "ordine". Può avvenire soltanto all'inizio della narrazione, ma subito dopo si viene circuiti dalle immagini già confezionate, ignari di venire indirizzati verso una direzione già decisa. Tutt'altro accade quando si legge. Quando si legge si è soli di fronte alle proposte dell'autore, con il bisogno e il dovere d'interpretarle. Pensa, ad esempio, a un banale esordio come questo: "Era una notte buia e tempestosa". Bene, leggendo questa frase ognuno si immagina la sua personalissima notte buia e tempestosa. Per ognuno l'aggettivo "buia" può avere significati diversi, e così "tempestosa" (pioggia, fulmini, tuoni, neve, vento, scrosci, ecc.) e il tempo in cui avvenne (s'era bambini, adulti, s'era soli, con chi, ecc.) e dove avvenne (mare, monti, boschi, foreste, montagna, città, ecc.) ciascun lettore avrà la sua personale "notte buia e tempestosa". Ma se sono le immagini a mostrarla, quella notte non sarà più la propria notte ma la notte del regista e se sarà ben narrata con le immagini e i suoni appropriati, egli si guadagnerà il premio della critica, ma quel premio dovrebbe spettare anche al lettore che sia riuscito a costruirsi una notte buia e tempestosa a volte migliore di quella del regista, non dovendo superare alcun ostacolo tecnico. Ecco, leggendo, immagino e costruisco "momenti di fuoco", di sicuro più lussuriosi di quelli realmente realizzabili. Ti sfiora l'idea che entrambi si sfrutti il lettore per godere del raffinato piacere sessuale che ci si regala scrivendo? E' come nel sesso: si offre la propria persona affinché l'altro ne goda, ma quel gesto offre piacere anche al concedente, se ne giovano entrambi, entrambi godono l'un dell'altro. Specialmente, poi, se lo scritto viene arricchito e corredato da immagini affascinanti come quelle che osi offrire tu.
Ho interpretato la tua voglia di scrivere e mostrarti come desiderio di rivelare le proprie caratteristiche sessuali e i desideri più intimi e riservati tralasciando ogni intralcio della decenza, esattamente come le foto: affascinanti e spudorate. Foto che prevedono solo raramente la presenza di alcun partner, ci sei solo tu, soltanto tu senza alcuna distrazione, impossibile non desiderarti, impossibile non immaginare la tua massima dedizione al piacere. Al contrario di molte persone riluttanti a scrivere, o disabituate o incapaci di scrivere di argomenti sessuali, di cui comunque una descrizione appropriata e seducente rimane sempre abbastanza ardua; a me piace scrivere, così come avviene a te e a volte lo preferisco al parlare. Possono bastare poche righe per comunicare immagini coinvolgenti confessando senza reticenze su un'innocua pagina vicende sessuali compiute o da compiersi. Questo è un punto indiscutibile a favore della scrittura ed è il motivo che me la fa apprezzare. Al contrario la comunicazione diretta può nascondere trappole che possono rendere i rapporti più difficili, spesso impervi. E quindi mi esprimo più esaurientemente scrivendo che parlando. Inoltre parlando a volte ci si dimentica di dire qualcosa che invece sarebbe stato essenziale dire, mentre scrivendo si ha il tempo per esporre più esaurientemente concetti altrimenti descritti in modo approssimativo. I Francesi definiscono questo concetto "l'esprit de l'escalier", lo spirito della scala. Significa non avere avuto la battuta pronta, aver perduto il tempo, non essere riusciti a interloquire efficacemente prima di scendere le scale e andare, irrimediabilmente, via.
Alla mia età, più che matura, non esistono "favole" sessuali che già non conosca, o che io possa narrare che non siano già note. Perciò non è "che cosa" accade in un incontro che mi interessa, ma "come" quell'incontro avviene che mi intriga ed esalta. Nell'ambito spesso ambiguo e misterioso della sessualità, apprezzo le persone che hanno chiari i propri obiettivi. Ma il desiderio di trovare qualcuno che ne fosse al corrente e valesse la pena conoscere è stato spesso frustrato. In cambio ho conosciuto una notevole quantità di persone che, se ne avessi registrato le conversazioni, i messaggi e le motivazioni espresse, avrei potuto scriverci un trattato di patologia psico-sessuale. Ma d'altra parte chi per certi mari va, certi pesci piglia … e con te la pesca è stata miracolosa
Il desiderio di abbandonare qualsiasi traccia di pudore, lasciandomi andare senza alcun freno, vivendo in pieno la mia sessualità con la certezza che essa sia apprezzata e voluta quanto lo sia per l'altra, mi ha sempre acceso di passione trascinandomi in un vortice di piacere ubriacante. Trasformarmi in maschio infoiato, con la voglia sfrenata di concedermi completamente, senza chiedere alcun permesso essendo tutto consentito, mi spalanca visioni raggiungibili soltanto nelle fantasie oniriche, come talvolta mi succede. Pronunciare e ascoltare spudorate oscenità, mi regala sontuose sensazioni, mi dona brividi irresistibili, scrivere suggerisce alla mia libidine oscene immagini che amplificano lo straripante desiderio. Essere a lungo lambiti in luoghi intimi e riservati da una lingua spudorata e orgogliosa di esserlo, è un'avventura da rinnovare ogni volta che sia possibile. Leccare e succhiare in modo elegante è un'arte molto raffinata, tutti la praticano ma scarse sono le eccellenze. Essa sarebbe quella preferita dalle donne, il loro "cavallo da battaglia" dove, parrebbe, alcune raggiungono livelli di eccellenza. Su un manuale di sessuologia lessi che l'improvviso apparire di un'erezione susciti automaticamente in una donna il riflesso di succhiare. Quindi, invece che aprire le gambe, il primo impulso sarebbe quello di aprire la bocca e succhiare l'esito finale fino a prosciugarne la sorgente. E' quello a cui anch'io ho aspirato ammirando le tue foto, specialmente quelle più fradice, desiderandoti.
Quando sono eccitato come adesso penso che descrivere la mia eccitazione mi aiuti a superarla, ma sbaglio sempre. Mi eccito ancora di più, e ora lo sono talmente che mi sembra che qualsiasi manovra intraprenda, anche la più sconcia e lasciva, non basti a placare la voglia che mi invade. Pensare e scrivere di sesso mi eccita, specialmente a quest'ora quando tutto è ancora immobile e silenzioso. Penso cose estremamente laide, mi sento libero di immaginarne che mi infiammano ancor più i sensi. E devo resistere al desiderio che ora mi possiede dappertutto, facendomi tremare di emozione e sollecitandomi a farmi in solitaria. Ciò sarebbe drammaticamente riduttivo, ma forse momentaneamente utile a prendere le distanze dai ricordi e dai desideri che mi assalgono e mi possiedono anche se non lo voglio, anche quando non lo vorrei. Sto traboccando di desiderio, desiderio potente e quasi doloroso, desiderio che hanno te come oggetto. Desiderio di perdermi, anche solo per un attimo, ma un attimo dall'intenso sapore di vita e che mi ripagherebbe dei tanti momenti irrilevanti, niente che sarebbe valso la pena di ricordare. Sovente accade che la vera sorpresa sia il contenente e non il contenuto, così come avviene che sia sempre il viaggio a essere l'autentico scopo di un'intera esistenza e non la destinazione che si vorrebbe raggiungere e che raggiunta spesso appare drammaticamente inferiore alle aspettative. Ma quel viaggio sarebbe stato comunque prezioso, costringendoci a partire, e se sarà scomodo e faticoso, il paesaggio sarà comunque meraviglioso. Se si avranno occhi curiosi e instancabili, come i tuoi, come i miei. Stammi bene Lauretta
Lucio
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